Lettere Ricevute


Pubblico questa lettera di Alessandro Berto:

Sono un un veneziano nato a Venezia nel 64, fino al 2001 ho risieduto (ma continuo a lavorare) in questa meravigliosa città.
Essendomi sposato e dovendo fare i conti con l'acquisto di una casa per ovvia convenienza ho acquistato un piccolo appartamento a Mestre.
Nonostante la convenienza e le varie comodità, adattarsi a questa realtà è stato un poco traumatico, dovendo partire alla mattina alle 8 e tornarvi alla sera alle 9 mi ha fatto capire il significato di città dormitorio e che non è possibile neppure godersi la propria abitazione.
Ora quindi ho deciso di tornare nella mia città natale nonostante i prezzi e le difficoltà che si incontrano...
Per acquistare la prima casa a Venezia si devono fare i conti con i prezzi del mercato immobiliare; vivere a Venezia sta diventando sempre più difficile e costoso nonostante la politica attuata che di fatto favorisce pochi fortunati aspiranti abitanti, tutti gli altri danno forfait emigrando in terraferma.
L' esodo continuerà ad estinguere anche il prezioso rapporto di simbiosi fra il residente ed i servizi essenziali della città, come negozi ed imprese che soffrono l'impoverirsi degli abitanti; in molti ci siamo accorti che alla città ora non basta solo il turista, per quel che riguarda il prossimo referendum sulla separazione sono convinto che la cosa più urgente da fare sia votare SI!
Con l'arrivo della moneta unica europea inoltre non ci vengano a dire che la vita costa come prima perchè la situazione è sotto gli occhi di chi quotidianamente fa la spesa. .
Ma veniamo al Comune di Venezia, che emana annualmente in questo periodo il bando della legge speciale, assegnando a giovani coppie, singles etc, un contributo a fondo perduto per l'acquisto della prima casa in centro storico .
Un passo avanti sicuramente, ma che non basta in termini pratici poichè esclude molti richiedenti, ad esempio secondo il Comune non è possibile acquistare un appartamento situato al di sotto del metro e 60 sul medio mare, (indiscrezioni prevedono per il 2004 un altro incremento di questa soglia... ) fatte salve però le abitazioni che insistono su aree dove sono state realizzate opere di salvaguardia dalle acque alte, a questo punto si può obiettare che ora lo è tutta la città visto che sono già iniziati i lavori del Mose e che nel prossimo futuro forse sarà risolto il problema, perchè bocciare questa fascia di richiedenti?
Questo esclude anche l'opportunità di trovare un immobile ad un prezzo accessibile per le giovani coppie dato che gli appartamenti dal primo piano in su hanno un costo maggiore (anche 80.000,00 euro di differenza) e quelli oltre il metro e 60 sul medio mare si trovano in poche zone fortunate.
Nei criteri dell'assegnazione hanno "dimenticato" gli appartamenti in due piani che in certe tipologie pur essendo ad un livello sul medio mare inferiore a quello richiesto possono comunque offrire una discreta e sana abitabilità, non tutti possono permettersi l'acquisto di un immobile nuovo come quelli del Molino Stuky o dell'area Junghans dell'isola Giudecca a meno che non lo si acquisti ad un prezzo "politico".
Entità del contributo per il 2003 fino a € 50000,00 su un reddito convenzionale del nucleo familiare inferiore o pari a € 17500,00 cifra utile ma che non aiuta più di tanto visti i prezzi del mercato immobiliare del centro storico, aggiungendo i costi di notaio, tasse, mobilio, restauro ed eventuale percentuale dovuta all'agenzia l'acquisto di una casa diventa davvero oneroso, Il richiedente finanziato in ogni caso dovrà richiedere un ulteriore mutuo alla banca con relative garanzie.
Basta leggere una Guida casa , noto settimanale gratùito sul mercato immobiliare per capire a che punto siano arrivati i prezzi; nel periodo di uscita del bando inoltre questi aumentano per effetto della maggior richiesta di immobili.
Il bando 2003 prevedeva come requisito essenziale: titolarità di reddito minimo imponibile pari a Euro 13945,00 per i richiedenti della fascia A titolarità di reddito "minimo" imponibile pari a Euro17044,00 per i richiedenti della fascia B.
Un sistema di scrematura che non ha lasciato scampo a chi per svariati motivi non ha avuto un reddito di questa entità nell'anno precedente la domanda.
E' proprio in forza di un reddito basso che si abbisogna del "buono casa ", ma a questo non si da peso... e fra le difficoltà chi "virtualmente" risulti finanziabile dovrà fare i conti con i tempi di decadenza! il richiedente, entro il termine di 120 giorni a decorrere dalla data di comunicazione della collocazione in posizione finanziabile, dovrà documentare i requisiti posseduti alla data di approvazione della deliberazione relativa al regolamento.
Sarà possibile ottenere una proroga di 60 giorni, per l'acquisto, a richiesta motivata dell'interessato e a giudizio insindacabile del Dirigente dell'ufficio.
Il mancato rispetto delle scadenze di cui al comma precedente comporta l'automatica decadenza dal contributo. Mi chiedo ma non si possono concedere almeno 9 mesi di tempo?
Speriamo che per il nuovo bando 2004 (imminente) le cose cambino...
dulcis in fundo noto una certa (dignitosa) rassegnazione da parte degli esclusi; oltre intentare ricorso potrebbero riunirsi in un comitato che possa dialogare politicamente per far modificare almeno in parte i futuri requisiti di assegnazione.



Venezia SI Libera